Concluso il corso, ecco i nuovi mediatori in sanità

Si è concluso il corso di formazione per mediatori culturali in sanità e ora tali nuove figure sono pronte a svolgere la loro opera di prevenzione dell’Hiv e di altre malattie infettive tra gli immigrati in Sicilia. È questo, infatti, l’obiettivo del progetto “Mediterraneo: Aids e mediatori tra le terre”, promosso dall’Associazione Terra Amica in collaborazione con il Centro Astalli e l’Associazione Si.Ro. Enna Onlus.
In poco più di due mesi, attraverso la presenza di esperti, i venti corsisti (nella foto, con docenti e staff) hanno seguito un percorso affrontando aspetti che vanno dalle dinamiche di gruppo alla trasmissione e prevenzione dell’Hiv, dalle problematiche etno-psichiatriche e resistenze culturali alle rappresentazioni mediali dell’Aids, dalle patologie del migrante fino all’assistenza sanitaria agli sbarchi. Le lezioni, tenute nella Casa del Volontariato del Csve, hanno inteso così migliorare le conoscenze cliniche e psicologiche nonché le competenze comunicative e relazionali dei corsisti, selezionati attraverso un bando, circa la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura delle patologie infettive nella popolazione immigrata.
Il progetto, sostenuto da Gilead nell’ambito del “fellowship program”, continuerà adesso con la fase della diffusione sul territorio: «I mediatori culturali in sanità – spiega il dott. Mario Raspagliesi, responsabile dell’ambulatorio immigrati dell’ospedale Cannizzaro e direttore scientifico del progetto – hanno adesso il compito di entrare in contatto gli immigrati presenti sul nostro territorio e promuovere i test Hiv. Ci attendiamo ottimi risultati anche da questa fase e contiamo in futuro di potere dare un seguito al progetto». Le attività dovrebbero concludersi entro ottobre.