L’infezione causata dal virus dell’epatite B (HBV) si trasmette tramite sangue infetto o tramite rapporti sessuali non protetti. I sintomi dell’epatite B sono vari e non sempre evidenti, addirittura l’ammalato potrebbe non presentare alcun sintomo evidente, pur essendo in grado di trasmettere la malattia: in questo caso si parla di portatore sano. L’infezione si manifesta con:
• ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi),
• stanchezza,
• febbre,
• prurito ed eventuali piccole ferite dovute al grattarsi,
• nausea e vomito,
• dolore a destra nella zona del fegato ed eventualmente alla spalla destra,
• feci chiare,
• urine color marsala.
Sempre presenti sono valori alti delle transaminasi e della bilirubina.
L’infezione da virus dell’epatite B può evolvere in 4 esiti modi diversi:
1. decorso acuto con completo recupero e acquisizione della immunità dall’infezione,
2. epatite fulminante con mortalità del 90%: può richiedere il trapianto di fegato,
3. infezione cronica, ossia persistenza del virus nell’organismo con danno epatico; in questo caso la malattia può compromettere la funzionalità epatica nel giro di 10-30 anni con l’insorgenza di cirrosi epatica o di carcinoma epatocellulare primitivo,
4. stato di portatore inattivo: il virus persiste nel fegato ma non provoca danno epatico; può rimanere in questo stato anche tutta la vita, senza arrecare danni nemmeno a lungo termine.